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  Progetti In Corso   

Le cardiopatie sono il difetto congenito più frequente in assoluto: colpiscono circa l'1% di tutti neonati (4-6.000 l'anno solo in Italia) e molte, se non trattate, possono avere in breve tempo un esito infausto o portare a gravi disabilità.

 

Grazie all’impiego di tecniche chirurgiche sempre più avanzate, la speranza di vita è salita fino a un ottimo 97% nel periodo post-operatorio: negli ultimi anni si è notato però come circa la metà dei bambini affetti da cardiopatie congenite che richiedono un intervento chirurgico  mostrino problemi neurologici e polmonari a medio-lungo termine. 


Perché? Le cause non sono del tutto note, ma i numeri così rilevanti invitano il mondo della ricerca medico-scientifica a indagarle, per regalare a tutti questi piccoli un futuro libero da complicazioni. A raccogliere la sfida è oggi Fondazione NeoMed con il progetto individuato da Fondazione Just Italia per il bando nazionale 2016:  lo sai bene, perché proprio tu ci hai aiutato a renderlo possibile attraverso l’iniziativa di solidarietà “Sarai grande e forte”!


Oggi, grazie al tuo aiuto e a quello di migliaia di altri Clienti Just, lo staff di Fondazione NeoMed è pronto: composto da ricercatori italiani giovani e brillanti e guidato dalla Prof.ssa Paola Cogo, Responsabile del laboratorio PCare presso l’Istituto di Ricerca Pediatrica “Città della Speranza” di Padova, il team si impegnerà per i prossimi tre anni in uno studio in grado di cambiare la vita di tanti bimbi e delle loro famiglie. Ne parliamo con il presidente di NeoMed Prof. Virgilio Carnielli, professore di Neonatologia all’università Politecnica delle Marche e direttore del reparto di Neonatologia dell’ospedale G. Salesi di Ancona

 

Partiamo con uno sguardo a NeoMed e allo staff coinvolto nella ricerca.
«Fondazione NeoMed è nata nel 2002 ad Ancona, dove tuttora ha sede: la sua attività principale consiste nella ricerca medico-scientifica negli ambiti neonatale e pediatrico, specialmente riguardo la fisiologia respiratoria del bambino a termine e prematuro e la nutrizione del neonato. Oggi, grazie a Fondazione Just Italia, possiamo finalmente dedicarci alla valutazione di marcatori di danno neurologico e polmonare nei bambini sottoposti ad intervento cardiochirurgico con circolazione extracorporea.»

 

Cosa significa, in parole povere?
«La nostra ricerca riguarda i bambini con cardiopatie congenite, cioè quei bambini che nascono con malformazioni cardiache. Tra le possibili malformazioni infantili sono le più diffuse, colpendo circa l’1% di tutti i nati: per capirne la dimensione possiamo confrontarle con il difetto cromosomico più frequente, la sindrome di Down, che si ferma allo 0,1% dei nati. Molti di questi bambini cardiopatici devono essere sottoposti ad uno o più interventi chirurgici al cuore, per ripristinare una corretta circolazione del sangue.  Si tratta di procedure molto delicate e a  rischio di complicanze neurologiche e polmonari, che possono incidere sulla qualità di vita del bambino.» 

 

Le cause di queste complicanze sono ancora sconosciute?
«Sembra che, in percentuali variabili, i fattori di rischio possano essere precedenti l’operazione al cuore (per esempio fattori genetici), o relativi all’operazione (come la tecnica chirurgica e di anestesia) oppure successivi, ovvero come i bambini sono gestiti nel periodo immediatamente seguente l’operazione. Ecco l’obiettivo della nostra ricerca: la combinazione di dati clinici, dosaggio dei biomarcatori, analisi e valutazioni ci permetterà di individuare le possibili fasi collegate all’operazione e le procedure chirurgiche più a rischio per quanto riguarda un possibile danno neurologico o polmonare; inoltre, ci aspettiamo di notare delle differenze riconducibili al tipo o alla gravità della patologia cardiaca.»

 

Ipotizziamo di ottenere risultati significativi in alcuni o in tutti gli aspetti indagati dallo staff di ricerca: come si potrà intervenire a quel punto?
«Lo studio NeoMed ha come scopo l'identificazione delle fasi dell'intervento cardiochirurgico che più mettono a rischio il bambino,  in modo da poter segnalare con precisione al chirurgo le fasi critiche dell'intervento; dalle informazioni ricavate da questi studi sarà possibile anche proporre nuove tecniche di anestesia o farmaci/sostanze protettrici che possano migliorare il decorso post-operatorio. Infine, i risultati delle nostre ricerche potranno permettere l'applicazione delle stesse tecniche e strategie terapeutiche anche ad altre categorie di bimbi a rischio, come per esempio quelli con un’asfissia neonatale, oppure bambini (ma anche adulti) sottoposti a circolazione extracorporea per grave insufficienza cardiaca o respiratoria.» 

 

Ci sono davvero tante speranze di dire sempre più concretamente “Sarai grande e forte”!
«Certo, per questo a nome di tutti noi voglio dire un grazie particolare a tutti gli affezionati Clienti Just che hanno voluto aiutare le Fondazioni Just e NeoMed a contribuire al benessere di tante famiglie e bambini.»
 

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